Agricoltura biodinamica, vi sarete sicuramente imbattuti in questa dicitura e magari vi sarete domandati che differenza c’è tra biologico e biodinamico.
Cercherò di fare un po’ di chiarezza, estendendo il termine anche alla scena vitivinicola.
Bisogna fare una premessa per introdurre l’argomento, facciamo un piccolo salto indietro nel tempo fino alla seconda metà dell’ottocento in Austria, per conoscere un certo Rudolf Steiner teosofo ed esoterista, padre del concetto di agricoltura biodinamica, nel 1924 tenne otto lezioni intitolate Impulsi scientifici-spirituali per il progresso dell’agricoltura.
Sintetizzando per grandi linee, più che un metodo di produzione agricola, l’agricoltura biodinamica è un approccio filosofico alla visione della natura.
Steiner credeva nel rapporto olistico tra le energie vitali e cosmiche, la materia inanimata e i benefici che si potevano trarre da esse.
Questa visione olistica determina che il suolo e la vita che si sviluppa su di esso facciano parte di un unico sistema, dunque i fautori di questo approccio si pongono come obbiettivi:
- Il mantenimento della fertilità della terra
- Preservare la salute delle piante
- Garantire e migliorare la qualità dei prodotti
Per attuare tali obbiettivi la concimazione è l’elemento più importante e deve rispettare determinati canoni:
- Deve essere del tutto naturale
- Non sono ammesse sostanze sintetiche
- Deve favorire la biodiversità vegetale e animale
In cosa consiste la produzione di vini Biodinamici?
In termini pratici, in agricoltura biodinamica si utilizza la tecnica del compostaggio auto-prodotto, rotazione delle colture, osservazione delle fasi lunari e dei cicli planetari durante la semina e la raccolta e si esclude qualsiasi innovazione scientifica o tecnologica.
Addentrandoci nel panorama vinicolo, alcuni vinicoltori hanno sposato la causa, il loro approccio è una filosofia di vita, un modus operandi che garantisce la massima espressione delle componenti organolettiche delle uve prodotte, rispettando il sottile equilibrio che lega natura e uomo.
Il risultato è sicuramente un maggiore rispetto nei confronti dello sfruttamento delle risorse naturali, seguendo una direzione ecologica e un rispetto del naturale che è un punto forte della cultura contemporanea.
Rimetto a voi il giudizio qualitativo, invitandovi ad assaggiare un prodotto che rispecchia la tradizione, l’equilibrio e il legame con la terra.
Se desiderate qualche nome di vini biodinamici, scrivetemi o commentate questo articolo qui o sui social, sarò lieto di rispondervi.
Citando Feuerbach “siamo ciò che mangiamo”.
Aggiungerei e ciò che beviamo.
Enjoy