La Tintilia
Ne hai mai sentito parlare?
È uno dei vini che più mi affascina, un vino vero, territoriale, proveniente da una regione che, a torto, non è annoverata fra le grandi produttrici nazionali.
Prova a seguirmi alla scoperta di questa meraviglia
La Tintilia è un’uva a bacca nera tipica della regione Molise, dove pare abbia trovato un proprio habitat naturale.
Per anni il vitigno è stato confuso col Bovale Sardo o col Carignano.
Ricerche e analisi del DNA hanno confermato si trattasse di un vitigno unico e per questo, in seguito, è stato iscritto all’albo nazionale dei vitigni nel 2002.
La Tintilia:vitigno autoctono o d’importazione?
La Tintilia ha tutte le carte in regola per essere considerato un vitigno autoctono in quanto, è coltivato in Molise da oltre 50 anni ed ha un carattere con chiaro adattamento alle condizioni pedo-climatiche regionali.
Secondo alcuni storici appassionati di ampelografia, di Tintilia si scrive in alcune documentazioni del tardo ottocento, dove, nel corso di un censimento agrario, se ne cita il nome per indicarlo come il vitigno più diffuso di quel periodo nel territorio molisano.
Tutto questo ha fatto pensare che, al di là della provenienza del vitigno, ci sia stato nei secoli un vero e proprio adattamento del ceppo al particolare micro clima e alle diversificazioni del suolo del territorio molisano che ha plasmato la Tintilia su quest’area mostrando, così, le sue migliori caratteristiche.
L’origine del nome Tintilia e la sua storia
L’origine del nome pare derivi dal termine spagnolo “tinto”, con un chiaro riferimento alla profondità cromatica del vino stesso, il famoso “vino tinto”, che in spagnolo significa “vino rosso”.
In Italia, potrebbe essere arrivata attorno al 1700 grazie agli scambi promossi nell’epoca napoleonica, trovando suoli e clima adatto nell’entroterra molisano ad un’altezza che varia dai 300 ai 600 m s.l.m. dove, nonostante la posizione geografica, il clima è più simile a quello del Trentino.
In seguito, una serie di coincidenze spostarono la produzione di Tintilia verso la zona più vicina al mare, in cui il sistema di produzione adottato serviva per massimizzare la quantità a scapito della qualità.
Le caratteristiche dell’uva Tintilia
Se ti trovi in un vigneto del Molise, potresti riconoscere la Tintilia per il colore scurissimo delle bucce e per il grappolo alato e spargolo, di media grandezza e la forma ovale dei chicchi.
Durante la maturazione il grappolo tende a perdere gli acini causando un abbassamento della raccolta.
Nel calice, la Tintilia tende a presentarsi di un colore rubino scuro e profondo, buon corpo con tannini morbidi. Ha un alto contenuto di alcol, di solito ben bilanciato dalla parte aromatica e succosa del frutto.
Profumi e abbinamenti
Alcuni dei profumi tipici della Tintilia che tutti i degustatori riconoscono sono: prugne, amarene, liquirizia e pepe nero.
È un vino perfetto da abbinare a pregiati piatti di carne rossa, un vino da provare assolutamente per annoverarlo fra i grandi.
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Enjoy