Caro amico,

oggi esploriamo una porzione del vasto territorio siciliano, mai sentito parlare di Val Demone? È un dei tre valli, entità amministrative, che suddividevano anticamente la Sicilia, insieme a Val di Noto e Val di Mazara a partire dalla fine dell’XI secolo. Il fascino e la cultura di questi luoghi, sprofondano le loro radici in un lontano passato ricco di curiosità e tradizioni legate al vino. La particolarità che mi porta ad utilizzare questa antica tripartizione, coincide con un percorso ideale che vorrei intraprendere insieme a te, per farti conosce ed esplorare più da vicino il panorama vitivinicoli di questa grande isola. Ti va di seguirmi?

Val Demone e la punta nord-orientale

La nostra passeggiata inizia da Capo Peloro anche chiamato Punta del Faro, il vertice della Sicilia nord-orientale, bagnato dal Mar Tirreno e dallo Ionio. Qui l’uva cresce su terreni collinari, che partono dal livello del mare e vanno a formare la catena dei Monti Peloritani. 

vigneti della DOC Faro hanno la particolarità di inerpicarsi su i fianchi della catena i “valloni”, affacciati sullo Stretto di Messina, che con le sue forti correnti marine, fornisce una costante ventilazione, impedendo formazione di muffe sugli acini, nonostante la copiosa piovosità della zona. 

Questo angolo della Sicilia produce dei vini da uve a bacca rossa di Nerello Mascalese in percentuale maggiore, che si mescolano in minore quantità con Nerello CappuccioNocera e Nero D’avola, Gaglioppo e Sangiovese.

Il risultato al naso nelle diverse varianti è un piacevole sentore fruttato di ciliegia, prugna, more, frutti rossi, che vira a volte su note floreali di ginestra, altre su un bouquet più speziato come il pepe e la cannella, in base all’affinamento e la maturazione. In bocca risultano sempre freschi, per la notevole acidità naturale e lievemente sapidi. 

Il fascino di un vino antico la DOC Mamertino

Sulla costa nord della provincia di Messina, incontriamo la DOC Mamertino, la maggior parte dei vigneti volgono lo sguardo al Tirreno con una splendida vista delle isole Eolie. 

La viticultura qui ha una lunga è nobile tradizione, infatti sotto l’Impero Roma il vino prodotto in questa zona era molto ricercato e apprezzato, considerato il prediletto di Giulio Cesara. Proprio per questo i vini prodotti in questa DOC hanno un carattere molto tradizionale, le varietà coltivate sono tra le più caratterizzanti dell’isola, Catarratto, Grillo, Insolia per i bianchi e Nero D’Avola e il Nocera per la varietà rossa. 

La zona di coltivazione si estende dal promontorio di Tindari fino a capo Milazzo, sulla parte collinare gli allevamenti assumano la forma di terrazzamenti che vanno a declinare verso la costa nord. Un incantevole scenario naturale, tutto da esplorare tramite il sentiero chiamato Coda di Volpe sul promontorio di Tindari che, mostra dall’alto la riserva naturale orientata dei Laghetti di Marinello, un’aria lagunare sabbiosa, in continuo cambiamento. 

Le isole della Malvasia

Capo Milazzo è la punta più esterna come un braccio che fuoriesce dalla costa, da lì si può salpare alla volta delle sette sorelle; Vulcano, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli, Filicuti e Alicuti.

Le isole Eolie sono di natura vulcanica, Stromboli e Vulcano sono attivi, spesso è possibile ammirare gli spettacoli piroclastici. 

L’arcipelago ospita la DOC Malvasia delle Lipari, la coltivazione si focalizza su Salina, Lipari e Vulcano, il vitigno principe è appunto la Malvasia e anche il Corinto Nero che entra in piccole percentuali nella DOC. 

La vite cresce e si arrampica su pergolati bassi poco più di mezzo metro, per tutelare la pianta dal vento. Il momento successivo alla vendemmia è l’appassimento naturale al sole dei grappoli selezionati su i “cannizzi”, cioè graticci di listarelle di legno.

È proprio durante l’appassimento della durata tra i 15 e i 40 giorni, la magia della tradizione prende vita, la lavorazione è identica a quella di una volta, il giallo degli acini si imbrunisce e l’aria si satura di odori dolciastri, per l’alta concentrazione di zucchero, indispensabile per la variante passita. 

La quarta DOC che troviamo in Val Demone, si trova alle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa, sto parlando dell’Etna e la sua DOC. Proprio al centro della costa ionica che con la sua brezza marina accarezza i “vigneti eroici”. Terrazzamenti con muretti in pietra lavica, piante di vite centenarie e tradizioni secolari. Se vuoi approfondire l’argomento leggi gli articoli precedenti sull’Etna DOC e tutti i suoi versati e non perdere l’occasione di scoprire le esperienze di questo meraviglioso terroir.

Enjoy

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