Caro amico,

il freddo inizia a farsi sentire e la voglia di bere qualcosa di caldo davanti al camino, mentre fuori la neve comincia a fioccare diventa un desiderio comune.

Se siete amanti del vino, una delle bevande calde più affini ai vostri gusti sarà il Vin Brulé.

Mi avete chiesto quali vini si prestano meglio per questa ricetta secolare. E ancora: si può preparare solo con vino rosso o si può utilizzare anche il bianco?

Per rispondere alle vostre curiosità sono lieto di raccontavi la storia del Vin Brulé, che è cambiata nel tempo, in modo da orientavi sulla scelta per la sua preparazione.

Origini e storia del Vin Brulé

La prima attestazione, di una bevanda molto simile al nostro Vin Brulé si trova in un ricettario compilato nel I secolo d.C. da Marco Gaio Apicio,  esperto delle arti culinarie al tempo di Tiberio.

Il Conditum Paradoxum è la bevanda citata da Apicio a base di vino dolcificata con miele, scaldata a più riprese e aromatizzata con pepefoglie di nardo, zafferano e datteri, servita a fine pasto per favorire la digestione.

L’utilizzo del pepe fu poi sostituito nel Medioevo da cannella (cinnamomo) e zenzero, così la bevanda prese il nome di Ippocras, in onore del famoso medico Ippocrate, in quanto l’utilizzo delle spezie e delle erbe in questo decotto conferiva delle proprietà curativa, ma andava gustato freddo.

La cannella nel Medioevo veniva considerata la spezia dei re, simbolo di potere delle classi nobiliari e aristocratiche e verrà poi soppiantata con l’avvento del cacao.

Facciamo un balzo in avanti nel tempo fino al XV secolo in Germania, già allora esistevano i cosi detti mercatini di Natale, era usanza del luogo consumare una bevanda calda chiamata Gluhwein, mentre si passeggiava tra le bancarelle. Gli ingredienti della ricetta tedesca prevedevano: vino rosso corposo, succo e scorza di limone, chiodi di garofano, cardamomo, cannella e alloro.

Vini simili al Vin Brulé

Il parente più prossimo al nostro Vin Brulé è sicuramente il Glogg di origine svedese. Nell’ 800 in vinattieri inventarono un espediente commerciale per incrementare le vendite, pitturarono le bottiglie e imbottigliarono questa bevanda, che poteva essere uno splendido dono natalizio.

La ricetta è comune alle altre, con aggiunta di zucchero, anice stellato, zenzero, arancia, uva passa, mandorle e Cognac, che garantiva una longevità maggiore del prodotto.

Se pensavate che il Vin Brulé fosse francese, sarete rimasti sorpresi, esiste una variante francofona lo chiamano vin chaud, la ricetta è simile a quella svedese, senza Cognac con aggiunta di noce moscata.

Gli ingredienti del Vin Brulé

Adesso avete una prospettiva più ampia dei potenziali ingredienti , che potreste utilizzare nella vostra preparazione, ricapitolando:

  • Zucchero o miele
  • Succo e scorza di limone
  • Arancia
  • Datteri
  • Cannella
  • Chiodi di garofano
  • Pepe
  • Noce moscata
  • Anice stellato
  • Cardamomo
  • Zenzero
  • Alloro

Quali vini utilizzare per il Vin Brulé?

Rimane il problema di quale vino utilizzare, molto spesso si fa l’errore di utilizzare rossi scadenti perché si pensa che le spezie e i dolcificanti aggiusteranno il sapore, ma vi posso assicurare che non è cosi.

Il sapore di partenza del vino è la base, che andremo ad amplificare con gli altri ingredienti, per questo vi consiglio un vino che abbia un buon corpo e delle note fruttate, per armonizzare il mix di sapori. Altro errore, miscelare più vini, magari rimanenze, che hanno volume alcolico diverso. Il grado alcolico del vino che utilizzate è molto importante perché il Vin Brulé essendo una bevanda calda, la sua preparazione prevede l’ebollizione, l’alcol etilico evapora a una temperatura di 78.4 °C, quindi parte dell’alcol evaporerà, se il volume alcolico non è adeguato, il risultato sarà una bevanda analcolica al gusto di vino.

La sensazione di calore non è data solo dalla temperatura del Vin Brulè, ma anche dall’alcol contenuto, che si aggira intorno ai 8/9 gradi alcolici.

Alcuni esempi di vini rossi che si prestano alla preparazione del Vin Brulè

  • Barolo
  • Cabernet
  • Merlot
  • Pino Nero
  • Schiava
  • Teroldego

Si può utilizzare il bianco per il Vin Brulé?

La risposta è si! Se siete amanti del bianco esistono delle varianti nella tradizione veneta, il loro Vinbrué ha come base alcolica Chardonnay o il Pinot Bianco con aggiunta di cannella, mela e chiodi di garofano. In Romagna si utilizza il Sangiovese, qui il Vin Brulé prende il nome di Bisò,  in Trentino utilizzano il Muller Thurgau,  ma anche in Belgio, Austria e Svizzere esistono varianti con il vino bianco. In questo tipo di ricetta le spezie devono essere più delicate per non coprire il gusto  del bianco.

Assaggiate le diverse proposte e fatemi sapere quale vi è piaciuta.


Enjoy

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