Caro amico,
ti capita mai di soffermarti su una parola che usi quotidianamente senza sapere il suo significato specifico?
Oggi vorrei analizzare con voi la parola blend. Per farlo utilizzerò il termine randez-vous, scopriremo che il significato dell’uno può aiutarci a comprendere il significato dell’altro, ma andiamo per ordine.
Banalmente la parola randez-vous viene utilizzata come sinonimo di incontro, ma il termine ha un significato più tecnico, infatti viene utilizzato in ambito astronautico per indicare un incontro predeterminato per un eventuale aggancio tra due mezzi spaziali.
Cerca di immaginare la scena, avrai sicuramente visto molti film ambientati nello spazio, ricordi il momento specifico di forte suspense quando avviene l’aggancio tra due velivoli spaziali, tutto deve avvenire con una precisione millimetrica in modo che i due mezzi si incastrino perfettamente tra loro.
Bene, quando parliamo di blend in enologia intendiamo proprio questo, l’incontro perfetto tra due o più vini, vitigni o mosti.
Credo che la definizione più adatta sia “l’incontro perfetto”.
Il taglio Bordolese
Il mixaggio o assemblaggio dei vini, prende il via da una tradizione molto antica che attribuisce la paternità al cosi detto taglio bordolese, miscela tra uve provenienti nella zona di Bordeaux, ad esempio Chardonnay, Merlot, Cabernet, Sauvignon. L’assemblaggio non è solo tra vitigni differenti con diversa provenienza nel territorio, ma anche tra stessi vini di annate diverse e da diverse vinificazioni.
Perché un viticultore decide di far incontrare due o più vitigni nella stessa bottiglia?
Per creare qualcosa di unico. Questa pratica ha bisogno di una profonda competenza enologia, una conoscenza e una sensibilità nei confronti del terroir per esaltare e portare l’esperienza gustativa verso nuovi orizzonti, sperimentando e sondando le infinite possibilità di queste miscele.
Il blend italiano più famoso nel mondo
Il panorama vinicolo italiano offre diversi esempi di perfette combinazioni, che sono diventate delle certezze indiscutibili sul mercato, uno su tutti è il Sassicaia Doc di Bolgheri prodotto nel Comune di Castagneto Carducci, la Tenuta San Guido possiede l’esclusiva di tutti i vigneti per la produzione. Blend italiano che utilizza due vitigni francesi e il sovra citato taglio bordolese, con almeno 80% di uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc per la restante parte. La prima bottiglia di questo prodotto unico nel mondo è del 1968, le annate eccellenti a seguire 1985, 1988,1990, 1995,1997, 2004.
Quando una storia d’amore diventa un blend
Pierpaolo e Beatriz sono i protagonisti di questa storia, lui siciliano, lei spagnola, la loro cantina Dos Tierras si trova in provincia di Trapani.
A loro va il merito di aver creato un vino che è “il perfetto incontro” tra i due vitigni principe delle due diverse culture, Nero D’Avola e Tempranillo vitigno utilizzato per l’assemblaggio nei vini della Roja, il primo autoctono, il secondo impiantato e perfettamente integrato.
Il rispetto delle pratiche biologiche per loro è fondamentale, limitando al minimo gli interventi e i trattamenti, sia in vigna che in cantina.
Nella loro cantina si continua a praticare la tradizionale pigiatura con i piedi e i loro vini fanno un breve passaggio in acciaio solo durante la fermentazione tumultuosa per poi prediligere i legni nel percorso di affinamento. Il sodalizio di questo blend siculo-spagnolo, ha la forza della tradizione e il gusto della sperimentazione.
E tu quali blend hai assaggiato? Condividi la tua esperienza!