Avete mai visto una vite alta 15/20 metri?
Non è un’ allucinazione dovuta dal troppo vino bevuto, se vi trovate in Campania, precisamente nel comune di Aversa in provincia di Caserta, non perdetevi lo spettacolo di queste vigne particolarissime.
Tecniche colturali
L’alberata è una tecnica di coltura della vite, sviluppata dagli Etruschi, che prevede l’utilizzo come tutore di un albero vivo, ad esempio un pioppo a cui la vite viene legata. Gli alberi di sostegno disposti in filari, fanno le veci di veri e propri tralicci, le funi tra un albero e l’altro permettono alla vite di crescere in altezza, più tosto che in larghezza.
Questa prativa era molto utilizzata, negli anni ’60 tra la provincia di Napoli e Caserta si contavano 16.000 ettari coltivati ad alberata. Il paesaggio aversano per centinaia di anni è stato caratterizzato da queste architetture verdi, grazie all’abilita di contadini soprannominati “uomini ragno”. Nella contemporaneità questo sistema di allevamento tende a scomparire, meno 200 ettari.
Curiosità e tradizione
La scelta di far cresce la vite in altezza, non dipende da un vezzo artistico, più tosto dalla necessità di occupare meno spazio e lasciare il terreno circostante per alte colture. Una visione ante litteram di sostenibilità agricola.
La scelta di alberi infruttiferi come il pioppo o l’olmo e anche l’aceri, sono adatti perché le loro chiome moderate, che permettono ai raggi solari di raggiungere i grappoli e le loro radici non interferiscono con quelle della vite.
Le acrobazie dei cosi detti “uomini ragno”, durante la raccolta con le loro scale fatte su misura, si spostano agevolmente come dei trampolieri, senza scendere mai dalle lunghe scale, spostandosi lungo la parete verde senza danneggiarla. Non usano cesoie per la raccolta, le mani devono rimanere libere, quindi usano le dita per recidere i grappoli.
Il vitigno Asprino
A questa tradizione è legata una varietà autoctona della zona, l’Asprino un’uva a bacca bianca. Questo vitigno non è molto rinomato, ma ha una tradizione alle sue spalle degna di essere raccontata. Una delle qualità è sicuramente la resistenza alla fillossera, questo permette di coltivarlo con piede franco. Considerato un vino leggero, dai profumi delicati, per via della sua spiccata acidità molto utilizzato per i vini spumanti.