La rivoluzione biologica sta contagiando sempre più persone, eco sensibili, nel nostro pianeta.
Biologico farebbe rima con sano, e dunque assolutamente consigliato per una corretta alimentazione.
Sempre più attività commerciali si convertono al biologico per una maggiore tutela di qualità a garanzia del rispetto dell’ambiente e dei consumatori.
Hai certamente notato anche tu che, almeno in un reparto, ogni supermercato dispone di una linea di prodotti a certificazione biologica, normalmente presa d’assalto dai consumatori attenti a questo aspetto.
Anche il vino, chiaramente, non si esime da questo tipo di denominazione anche se, non è solo la definizione “biologico” ad essere impresso nelle etichette.
Oggi il tuo Mr Taste vuole aiutarti a fare chiarezza su alcuni aspetti di questa tipologia di vini.
Il vino biologico, dopo anni di vuoto normativo è stato disciplinato dal Regolamento Europeo 203/2012, pubblicato sulla gazzetta ufficiale della UE il 9 Marzo 2012.
Oggi quindi non solo si intende biologico un vino che viene “prodotto da uve coltivate secondo metodi di agricoltura biologica” ma più precisamente tutte le fasi produttive del vino sono rigidamente “sotto controllo”.
Nello specifico, in vigna non si fa uso di sostanze chimiche di sintesi né di OGM, e in cantina si può intervenire a correggere il vino solo con prodotti enologici autorizzati.
La quantità di Solfiti è inoltre inferiore rispetto a quella dei vini convenzionali. L’azienda produttrice viene certificata “biologica” da un organismo competente solo dopo 3 anni dalla conversione, 3 anni di severi e continui controlli.
Ancora privo di riconoscimento legislativo è invece il vino biodinamico, frutto di un’agricoltura di nicchia, la biodinamica appunto.
E’ la filosofia produttiva che più si avvicina al “vino di una volta” ed oggi trova anche espressione nell’associazione Demeter.
La filosofia biodinamica vuole che si operi nel pieno rispetto del corso naturale della natura (particolare attenzione alle fasi lunari) e delle sue risorse come il compost naturale. Nell’agricoltura biodinamica non vengono utilizzati, al pari di quella biologica, prodotti di sintesi chimica e organismi geneticamente modificati (OGM) e si predilige l’utilizzo di preparati naturali ottenuti da processi fermentativi.
Il biodinamico riduce ancora oltre il limite di utilizzo dei solfiti. Non ama l’utilizzo di macchinari, infatti predilige l’aratro al trattore per rispettare la fauna tra le vigne.
Come vedi esistono quindi un mucchio di informazioni da conoscere prima di sapere cosa stai versando dentro al calice.
Enjoy