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Ti confesso che, per molti anni, il vino del quale sto per parlarti è sempre stato sul podio dei miei preferiti: è davvero un gran vino l’Amarone.

Origine e storia dell’Amarone

L’Amarone della Valpolicella nasce dall’evoluzione del Recioto, vino tra i più antichi della nostra storia vitivinicola.

Nel quarto secolo dopo Cristo, Cassiodoro descrive in una lettera un vino ottenuto con una speciale tecnica d’appassimento delle uve, chiamato allora Acinatico, prodotto in quel territorio denominato Valpolicella, nome che secondo alcuni deriverebbe dal latino “Vallis-polis-cellae” e potrebbe significare “Valli dalle molte cantine”.

L’Acinatico è senza dubbio l’antenato del Recioto e dell’Amarone.

Amarone: un vino nato per errore?

Un tempo in Valpolicella era prodotto solo il Recioto, un vino vellutato e dolce (il cui nome deriva dal termine dialettale “recia”, in altre parole orecchia, perché in origine era utilizzata solo la parte più alta e meglio esposta del grappolo).

Con il passare del tempo ed il mutare delle stagioni, le uve, sebbene lavorate nella stessa maniera, diedero progressivamente vita, a seguito della fermentazione, ad un vino notevolmente più secco rispetto all’originario.

Per errore, posso osare a dire, nacque il vino che tutti ormai apprezzano nel mondo.

Il periodo di raccolta delle uve Amarone

Dai tempi di Cassiodoro il metodo di produzione è rimasto pressoché invariato: generalmente le uve sono raccolte tra la terza decade di settembre e la prima settimana d’ottobre, ponendo ogni attenzione a che le uve siano perfettamente sane e giunte a piena maturità.

Il disciplinare di produzione vigente prevede che l’uvaggio sia composto da uve Corvina (dal 45 al 95%), è tuttavia ammesso in tale ambito la presenza del Corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di Corvina, Rondinella dal 5 al 30%.

L’appassimento delle uve Amarone

Il momento dell’appassimento è il più cruciale ed importante per la produzione di un grande Amarone.

Collocazione a strato delle uve Amarone

Le uve sono attentamente selezionate in vigna e, una volta raccolte, vengono disposte con ogni cura in un unico strato, per fare meglio circolare l’aria e impedire che le uve si schiaccino, in cassette di legno (ma sempre più spesso anche di plastica) o su graticci di canne di bambù e collocate in ampi fruttai ricavati sopra le cantine perfettamente aerati e in grado di assicurare un’ideale conservazione dei grappoli.

Uve appassite da vini Amarone e Recioto in Valpolicella

Ultimato l’appassimento, dopo un ulteriore, attento controllo, le uve sono sottoposte a pigiatura.

Il collocamento in botti

Ultima ma non meno importante fase produttiva è l’affinamento dei vini in contenitori di legno, che variano dalle grandi botti di rovere di Slavonia alle piccole botti di rovere francese da 225-300 litri, che favoriscono una più rapida maturazione dei vini e fissano il colore.

Caratteristiche e abbinamenti

È un vino sontuosomorbidoalcolico (spesso anche oltre i 16 °) con un’impronta unica ed un tannino nobile.
Matrimonio perfetto con grandi carni da selvaggina, preparazioni complesse e formaggi saporiti e stagionati.

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Enjoy

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